I bar e i ristoranti che sembrano chiusi a prima vista, piccole finestre ed un ingresso poco visibile, si rivelano generalmente i piu’ accoglienti ed interessanti una volta all’interno.
Il segreto e’ controllare il numero di auto locali nel parcheggio per avere subito la percezione della clientela che li frequenta. I locali non per turisti non hanno alcun bisogno di farsi pubblicita’, chi li frequenta da una vita sa benissimo se sono aperti e come si entra.
Lasciate perdere il menu’ o richieste strane, potreste irritare o mettere in difficolta’ il gestore, chiedete sempre cosa c’e’ di buono oggi e scambiate due chiacchiere con la cameriera, soddisfazione garantita e prezzi onestissimi.
Se viaggiate con una auto a noleggio scegliete una compagnia a diffusione nazionale per non restare bloccati da qualche parte senza un’ immediata auto di ricambio dalla filiale piu’ vicina.
Controllate accuratamente quanto vi costera’ lasciare l’auto in un posto diverso da quello in cui l’avete noleggiata (Drop-off charge), diversamente potreste avere sorprese molto costose. Se possibile riportatela sempre al punto di partenza.
Le tariffe migliori si spuntano nei centri minori, Chicago e’ uno dei posti piu’ cari in assoluto.
Non lesinate con le assicurazioni, sono generalmente care ma eviterete di rovinarvi il viaggio anche solo per un banale problema meccanico o di salute.
La Corvette e’ l’auto mitica della Route 66 ma e’ anche la piu’ inadatta per un viaggio cosi’ lungo. D’estate si raggiungono temperature che mettono a dura prova anche i migliori condizionatori mentre in inverno le bufere di neve non sono infrequenti nel South West.
Il meglio e’ una comoda berlina di medie dimensioni e con un ampio bagagliaio, si tratta di trascorrevi in media 10 – 12 ore al giorno e il confort e’ indispensabile.
Non siate invadenti percorrendo strade private o fotografando cose e persone senza chiedere prima il permesso. Soprattutto gli indiani possono essere molto suscettibili se non si chiede prima gentilmente il loro consenso ed hanno ragione !
Lasciate fare certe cose solo ai Giapponesi, tanto li conoscono anche loro e non ci bada piu’ nessuno.
Le iperboli sono una consuetudine in America e ancora di piu’ sulla Route 66, vanno prese con il giusto senso dello humor.
Siate coscienti che quello vantato dall’insegna come “il miglior Hamburger del mondo” puo’ non essere diverso da quello che troverete in mille altri posti lungo la strada, fa parte del fascino e dello stile della Route 66.
State al gioco e non permettevi mai di contraddire chi ve lo ha cucinato, la liberta’ di pensiero e’ invece sancita dalla Costituzione.
Tra Chicago e Los Angeles troverete almeno un centinaio di posti che dichiarano di servire il “miglior caffe’ della Route 66”. Ognuno e’ libero di pensarla come vuole.
Se siete collezionisti o insaziabili raccoglitori di souvenir la Route 66 e’ il vostro paradiso ma non dimenticate che alla fine dovrete anche portarveli a casa e farveli entrare.
Non raccogliete nulla nella Foresta Pietrificata, i Rangers sono gentili ma molto attenti.
Appena fuori potrete acquistare di tutto dagli indiani per pochi dollari, spesso anche patacche indescrivibili spacciate per “Ossi di Dinosauro”. State al gioco ma non fatevi fregare.
E’ molto importante avere sempre sempre una buona riserva di carburante nel serbatoio, almeno meta’ livello.
In Texas, puo’ sembrare impossibile, ma alla domenica le pompe di benzina lontano dalle Interstate sono chiuse ed in Arizona molte sono abbandonate e asciutte lungo la vecchia Route 66.
Anche se il viaggio e’ piacevole le miglia che si percorrono sono tante, fate controllare spesso il livello dell’olio e lo stato delle gomme. Doverne cambiare una in mezzo al deserto con oltre 40 gradi all’ombra, indicazione puramente teorica visto che non c’e’ , puo’ essere un’esperienza assai poco gradevole.
Viaggiando nei mesi estivi il condizionatore non e’ un opzional ma parte integrante della vostra vita specialmente in New Mexico, Arizona e California. Usatelo con criterio e abbiatene cura.
Viaggiando sempre con una riserva di qualche litro d’acqua a testa, vi permetta’ di aspettare i soccorsi nel deserto come una entusiasmante avventura e non come una tragedia da dimenticare. Non ci lascia la pelle quasi mai nessuno ma ogni regola ha le sue eccezioni.
In caso di guasto all’auto in una zona desertica o poco frequentata, fermatevi al bordo della strada e appendere il fazzoletto piu vistoso che avete all’antenna della radio.
Attendete con fiducia i soccorsi che arriveranno in poche ore, magari chiamati da un aereo che pattuglia la zona.
Non avventuratevi fuori dalle strade statali o in ore notturne perche’ il soccorso potrebbe non arrivare che dopo moltissime ore o giorni.
Accettate aiuto con fiducia dagli automobilisti di passaggio, fuori dalle grandi citta’ la delinquenza e’ praticamente inesistente e tutte le bande di rapinatori, tipo J. James, si sono estinte da oltre un secolo. Cosi’ assicurano tutti, deve essere vero.
Lungo tutto il percorso della Route 66 ma specialmente in Arizona e New Mexico capita di attraversare citta’ abbandonate ed in rovina a causa delle nuove Interstate che le hanno tagliate fuori dal flusso del traffico.
Vi si respira un’atmosfera magica ed inquietante, il silenzio, rotto magari solo dal vento e dal cigolio di una vecchia insegna arrugginita, e’ quasi palpabile.
Non sono luoghi tristi da superare senza indugio ma parte integrante della strada e della sua storia e come tali vanno apprezzati per capire l’importanza della Route 66 per la gente che gli doveva la vita ed il lavoro.
Spesso queste Ghost Towns sono meno deserte di quanto si possa credere percio’ non allontanatevi dalla strada, non entrate in edifici pericolanti od in cortili coperti d’erba, qualche abitante, uomo od animale, che vi sta osservando a vostra insaputa, potrebbe non gradirlo.
Ad Ovest dell’Oklahoma il Serpente a Sonagli non e’ un animale in via d’estinzione.
La radio non e’ solo un accessorio dell’auto ma parte integrante del viaggio.
Percorrere la Route 66 e’ come vivere un lungo film d’avventura e la colonna sonora e’ indispensabile per apprezzarlo sino in fondo. Le emittenti locali trasmettono un segnale di ottima qualita’ e coprono normalmente alcune centinaia di miglia ciascuna, quindi svariate ore di viaggio.
Ogni stazione ha una caratteristica ben precisa e definita, Country Music, Light Rock, Hard Rock, Jazz o altro e la pubblicita’ occupa solo pochi minuti ogni ora insieme alla previsioni del tempo e alle informazioni locali.
Viaggiando 10-12 al giorno senza la colonna sonora giusta puo’ diventare molto noioso e poi la pubblicita’ locale fornisce sempre informazioni aggiornate sui posti migliori dove mangiare ed alloggiare.
Assicuratevi prima di partire che anche gli altri compagni di viaggio abbiano gusti musicali compatibili col vostro, pena risse furiose in mezzo alla prateria.
Tranne che in alcuni tratti dell’Arizona tutta la Route 66 e’ servita da emittenti in FM. Le stazioni AM trasmettono normalmente poca musica e molto parlato, in gran parte sermoni di incredibili sette religiose, val la pena di ascoltarle di tanto in tanto per capire lo spirito e la mentalita’ della gente che vive sperduta nel profondo West.
Le radio sono un pezzo d’America molto importante come i Fast Food ed i Motel, a differenza delle emittenti televisive, spesso solo contenitori di spot pubblicitari.
Affrontate il viaggio muniti di una, meglio due, buone carte di credito, tipo Visa, Master Card o American Express.
Oltre ad assicurarvi una ampia riserva di denaro in caso di necessita’, esse sono indispensabili per noleggiare l’auto e fare prenotazioni nei motel evitando inutili ricerche a tarda sera in posti sconosciuti e con tutta la stanchezza del viaggio sulle spalle.
Ma non basta, per la mentalita’ pragmatica degli americani i vostri documenti di identita’ non hanno molta importanza, non gli interessa chi siete ma se siete in grado di pagare per il servizio che vi forniscono.
Una buona carta di credito dimostra che avete “credito”, il passaporto magari di uno stato straniero e lontano, dice molto poco per loro.
La lingua o meglio le lingue che si parlano lungo la Route 66 possono essere un problema per chiunque la percorra, Americano, Inglese od Europeo che sia. Non e’ comunque il caso peggiore infatti gran parte della gente che si incontra vi si e’ stabilita da non piu’ di una generazione quindi l’accento e’ ancora in buona parte comprensibile.
Molto peggio sono le zone di piu’ antica colonizzazione lungo il Missisipi.
Un caso a parte e’ il Texas che si vanta di avere una sua lingua nazionale ed in buona parte e’ vero.
La gente comunque si dimostra cortese e paziente con il viaggiatore che parla con accento strano ed esotico e si riesce sempre a comunicare.
Dopo l’Oklahoma e’ molto usata anche la lingua spagnola anche se nella variante messicana e con molte parole prese dall’inglese e pronunciate a modo loro.
L’ultima raccomandazione, ma dovrebbe essere la prima, riguarda i compagni di viaggio coi quali si affronta la Route 66.
Viaggiare per oltre 4.000 Km in 10-15 giorni significa coabitare per almeno 10 ore al giorno nello stretto abitacolo della macchina, senza contare i pasti. La forzata immobilita’, crisi di claustrofobia e furiosi “Odi di Viaggio” hanno rovinato a volte anche le amicizie piu’ solide.
Non affrontate la Route 66 con un equipaggio sconosciuto o scarsamente affidabile, stabilite regole chiare e accettate da tutti prima della partenza. Concordate in anticipo anche le possibili varianti al percorso per non perdere ore a litigare ad un incrocio sperduto nel deserto.
Abbiate ben chiaro che, una volta iniziata l’avventura, i guai di ciascuno diventano guai di tutti.
Nel West usa abbattere i cavalli che si azzoppano per non rallentare la marcia del branco. Senza arrivare a questi eccessi prestate molta attenzione a non commettere stupidaggini che a casa farebbero ridere ma che oltre oceano possono anche diventare problemi seri per tutto il gruppo.
Se viaggiate con una auto a noleggio scegliete una compagnia a diffusione nazionale per non restare bloccati da qualche parte senza un’ immediata auto di ricambio dalla filiale piu’ vicina.
Controllate accuratamente quanto vi costera’ lasciare l’auto in un posto diverso da quello in cui l’avete noleggiata (Drop-off charge), diversamente potreste avere sorprese molto costose. Se possibile riportatela sempre al punto di partenza.
Le tariffe migliori si spuntano nei centri minori, Chicago e’ uno dei posti piu’ cari in assoluto.
Non lesinate con le assicurazioni, sono generalmente care ma eviterete di rovinarvi il viaggio anche solo per un banale problema meccanico o di salute.
La Corvette e’ l’auto mitica della Route 66 ma e’ anche la piu’ inadatta per un viaggio cosi’ lungo. D’estate si raggiungono temperature che mettono a dura prova anche i migliori condizionatori mentre in inverno le bufere di neve non sono infrequenti nel South West.
Il meglio e’ una comoda berlina di medie dimensioni e con un ampio bagagliaio, si tratta di trascorrevi in media 10 – 12 ore al giorno e il confort e’ indispensabile.
Non siate invadenti percorrendo strade private o fotografando cose e persone senza chiedere prima il permesso. Soprattutto gli indiani possono essere molto suscettibili se non si chiede prima gentilmente il loro consenso ed hanno ragione !
Lasciate fare certe cose solo ai Giapponesi, tanto li conoscono anche loro e non ci bada piu’ nessuno.
Le iperboli sono una consuetudine in America e ancora di piu’ sulla Route 66, vanno prese con il giusto senso dello humor.
Siate coscienti che quello vantato dall’insegna come “il miglior Hamburger del mondo” puo’ non essere diverso da quello che troverete in mille altri posti lungo la strada, fa parte del fascino e dello stile della Route 66.
State al gioco e non permettevi mai di contraddire chi ve lo ha cucinato, la liberta’ di pensiero e’ invece sancita dalla Costituzione.
Tra Chicago e Los Angeles troverete almeno un centinaio di posti che dichiarano di servire il “miglior caffe’ della Route 66”. Ognuno e’ libero di pensarla come vuole.
Se siete collezionisti o insaziabili raccoglitori di souvenir la Route 66 e’ il vostro paradiso ma non dimenticate che alla fine dovrete anche portarveli a casa e farveli entrare.
Non raccogliete nulla nella Foresta Pietrificata, i Rangers sono gentili ma molto attenti.
Appena fuori potrete acquistare di tutto dagli indiani per pochi dollari, spesso anche patacche indescrivibili spacciate per “Ossi di Dinosauro”. State al gioco ma non fatevi fregare.
E’ molto importante avere sempre sempre una buona riserva di carburante nel serbatoio, almeno meta’ livello.
In Texas, puo’ sembrare impossibile, ma alla domenica le pompe di benzina lontano dalle Interstate sono chiuse ed in Arizona molte sono abbandonate e asciutte lungo la vecchia Route 66.
Anche se il viaggio e’ piacevole le miglia che si percorrono sono tante, fate controllare spesso il livello dell’olio e lo stato delle gomme. Doverne cambiare una in mezzo al deserto con oltre 40 gradi all’ombra, indicazione puramente teorica visto che non c’e’ , puo’ essere un’esperienza assai poco gradevole.
Viaggiando nei mesi estivi il condizionatore non e’ un opzional ma parte integrante della vostra vita specialmente in New Mexico, Arizona e California. Usatelo con criterio e abbiatene cura.
Viaggiando sempre con una riserva di qualche litro d’acqua a testa, vi permetta’ di aspettare i soccorsi nel deserto come una entusiasmante avventura e non come una tragedia da dimenticare. Non ci lascia la pelle quasi mai nessuno ma ogni regola ha le sue eccezioni.
In caso di guasto all’auto in una zona desertica o poco frequentata, fermatevi al bordo della strada e appendere il fazzoletto piu vistoso che avete all’antenna della radio.
Attendete con fiducia i soccorsi che arriveranno in poche ore, magari chiamati da un aereo che pattuglia la zona.
Non avventuratevi fuori dalle strade statali o in ore notturne perche’ il soccorso potrebbe non arrivare che dopo moltissime ore o giorni.
Accettate aiuto con fiducia dagli automobilisti di passaggio, fuori dalle grandi citta’ la delinquenza e’ praticamente inesistente e tutte le bande di rapinatori, tipo J. James, si sono estinte da oltre un secolo. Cosi’ assicurano tutti, deve essere vero.
Lungo tutto il percorso della Route 66 ma specialmente in Arizona e New Mexico capita di attraversare citta’ abbandonate ed in rovina a causa delle nuove Interstate che le hanno tagliate fuori dal flusso del traffico.
Vi si respira un’atmosfera magica ed inquietante, il silenzio, rotto magari solo dal vento e dal cigolio di una vecchia insegna arrugginita, e’ quasi palpabile.
Non sono luoghi tristi da superare senza indugio ma parte integrante della strada e della sua storia e come tali vanno apprezzati per capire l’importanza della Route 66 per la gente che gli doveva la vita ed il lavoro.
Spesso queste Ghost Towns sono meno deserte di quanto si possa credere percio’ non allontanatevi dalla strada, non entrate in edifici pericolanti od in cortili coperti d’erba, qualche abitante, uomo od animale, che vi sta osservando a vostra insaputa, potrebbe non gradirlo.
Ad Ovest dell’Oklahoma il Serpente a Sonagli non e’ un animale in via d’estinzione.
La radio non e’ solo un accessorio dell’auto ma parte integrante del viaggio.
Percorrere la Route 66 e’ come vivere un lungo film d’avventura e la colonna sonora e’ indispensabile per apprezzarlo sino in fondo. Le emittenti locali trasmettono un segnale di ottima qualita’ e coprono normalmente alcune centinaia di miglia ciascuna, quindi svariate ore di viaggio.
Ogni stazione ha una caratteristica ben precisa e definita, Country Music, Light Rock, Hard Rock, Jazz o altro e la pubblicita’ occupa solo pochi minuti ogni ora insieme alla previsioni del tempo e alle informazioni locali.
Viaggiando 10-12 al giorno senza la colonna sonora giusta puo’ diventare molto noioso e poi la pubblicita’ locale fornisce sempre informazioni aggiornate sui posti migliori dove mangiare ed alloggiare.
Assicuratevi prima di partire che anche gli altri compagni di viaggio abbiano gusti musicali compatibili col vostro, pena risse furiose in mezzo alla prateria.
Tranne che in alcuni tratti dell’Arizona tutta la Route 66 e’ servita da emittenti in FM. Le stazioni AM trasmettono normalmente poca musica e molto parlato, in gran parte sermoni di incredibili sette religiose, val la pena di ascoltarle di tanto in tanto per capire lo spirito e la mentalita’ della gente che vive sperduta nel profondo West.
Le radio sono un pezzo d’America molto importante come i Fast Food ed i Motel, a differenza delle emittenti televisive, spesso solo contenitori di spot pubblicitari.
Affrontate il viaggio muniti di una, meglio due, buone carte di credito, tipo Visa, Master Card o American Express.
Oltre ad assicurarvi una ampia riserva di denaro in caso di necessita’, esse sono indispensabili per noleggiare l’auto e fare prenotazioni nei motel evitando inutili ricerche a tarda sera in posti sconosciuti e con tutta la stanchezza del viaggio sulle spalle.
Ma non basta, per la mentalita’ pragmatica degli americani i vostri documenti di identita’ non hanno molta importanza, non gli interessa chi siete ma se siete in grado di pagare per il servizio che vi forniscono.
Una buona carta di credito dimostra che avete “credito”, il passaporto magari di uno stato straniero e lontano, dice molto poco per loro.
La lingua o meglio le lingue che si parlano lungo la Route 66 possono essere un problema per chiunque la percorra, Americano, Inglese od Europeo che sia. Non e’ comunque il caso peggiore infatti gran parte della gente che si incontra vi si e’ stabilita da non piu’ di una generazione quindi l’accento e’ ancora in buona parte comprensibile.
Molto peggio sono le zone di piu’ antica colonizzazione lungo il Missisipi.
Un caso a parte e’ il Texas che si vanta di avere una sua lingua nazionale ed in buona parte e’ vero.
La gente comunque si dimostra cortese e paziente con il viaggiatore che parla con accento strano ed esotico e si riesce sempre a comunicare.
Dopo l’Oklahoma e’ molto usata anche la lingua spagnola anche se nella variante messicana e con molte parole prese dall’inglese e pronunciate a modo loro.
L’ultima raccomandazione, ma dovrebbe essere la prima, riguarda i compagni di viaggio coi quali si affronta la Route 66.
Viaggiare per oltre 4.000 Km in 10-15 giorni significa coabitare per almeno 10 ore al giorno nello stretto abitacolo della macchina, senza contare i pasti. La forzata immobilita’, crisi di claustrofobia e furiosi “Odi di Viaggio” hanno rovinato a volte anche le amicizie piu’ solide.
Non affrontate la Route 66 con un equipaggio sconosciuto o scarsamente affiatato, stabilite regole chiare e accettate da tutti prima della partenza. Concordate in anticipo anche le possibili varianti al percorso per non perdere ore a litigare ad un incrocio sperduto nel deserto.
Abbiate ben chiaro che, una volta iniziata l’avventura, i guai di ciascuno diventano guai di tutti.
Nel West usa abbattere i cavalli che si azzoppano per non rallentare la marcia del branco. Senza arrivare a questi eccessi prestate molta attenzione a non commettere stupidaggini che a casa farebbero ridere ma che oltre oceano possono anche diventare problemi seri per tutto il gruppo.
Se non sono riuscito a farvi cambiare idea
Accidenti a voi ! Partiamo !
Buon viaggio sulla Route 66 !