Le caratteristiche degli edifici commerciali lungo la Route 66 sono molto differenziate e rispecchiano stili e tecniche costruttive diverse come si sono andate evolvendo dai primi anni del secolo ad oggi. Gli aspetti architettonici piu’ comuni possono essere fatti risalire all’ Art Deco’ ed al Pueblo Revival mentre la tecnica di costruzione piu’ caratteristica rimane quella denominata Ozark Giraffe.
Gli aspetti naturalistici dei territori attraversati dalla Route 66 quali topografia, geologia, vegetazione e fauna, costituiscono elementi importanti del viaggio sia dal punto di vista paesaggistico che per lo stretto legame con gli aspetti sociali e storici delle comunita’ che vi si incontrano.
In particolare nella prima parte, Illinois, Missouri e Oklahoma, gran parte del paesaggio e’ costituito da terre coltivate, piu’ ad ovest si incontrano foreste, praterie in Texas e parte del New Mexico. Dopo Albuquerque il paesaggio e’ caratterizzato da scoscese montagne, rade praterie e veri e propri deserti interrotti solo raramente da insediamenti urbani o da profili di citta’.
Non stiamo parlando della Route 66 bensi’ della Route 95 che costeggia questa zona misteriosa e che ha guadagnato grande fama legata agli sbarchi di extraterresti sulla terra. Non sono esperto di questi fenomeni ma pare che in questa zona super protetta dall’aviazione americana ci siano creature aliene, chi dice ospiti, chi dice prigionieri, vivi o morti non si sa.
E’ stata fatta tanta pubblicita’ su questi temi che diventa difficile distinguere la verita’ dalla fantasia.
Un dato e’ certo, la famigerata “Area 51” si trova in una delle zone desertiche piu’ inaccessibili del Nevada ed e’ evidentemente disabitata, almeno da popolazione civile. Una dato di fatto e’ che sia la sede della “Groom Lake Air Force Facility”, la base dell’aviazione americana dove vengono condotte le sperimentazioni sulle nuove armi, quanto meno non convenzionali. E questo spiega perche’ sia protetta e praticamente inaccessibile ai civili e stranieri per giunta.
Il cartello che vedete si trova lungo i bordi esterni, anzi ce ne sono decine di migliaia, il perimetro e’ sorvegliato da aerei e da chissa’ quali diavolerie elettroniche quindi e’ meglio non fare i furbi.
Lungo le pochissime, due, strade di accesso c’e’ invece un convenzionale pattugliamento di militari che bloccano chiunque solo le imbocchi,, sono formali, gentili anche ma molto decisi. Meglio non scherzarci o si finisce in cella per l’identificazione e ci possono anche volere giorni se si arrabbiano.
Questo mi hanno spiegato appena dalla Route 95 ho messo la feccia a destra ed ho svoltato, sono riuscito a percorrere poche decine di metri prima di trovarmi bloccato davanti e dietro l’auto da due Hammer mimetici. Mi hanno chiesto il “passi”, la ragione per la quale volevo entrare e hanno controllato via radio i miei documenti. Nulla di strano e’ emerso e quindi sono stato fermamente invitato a tornare sulla 95 ed a non cercare piu’ di entrare nella “Groom Lake Facility” che non e’ aperta al pubblico. Testuale.
Comunque, per chi volesse saperne di piu’ e cacciarsi in un mare di guai per nulla, vi do le indicazioni stradali per riuscirci.
La Route 95 costeggia l’area 51 sulla sinistra per una cinquantina di miglia appena dopo Indian Springs, un’ora e mezza a nord di Las Vegas. L’unica via di accesso, non indicata, e’ l’uscita della 95 per la Mercury Hwy, si svolta a destra e dopo poco si viene bloccati.
Un altro percorso invece cerca di aggirare l’Area 51 ad est, si segue la US 93 North e dopo un’oretta di strada si imbocca al 375 North spiritosamente indicata come la “Extraterrestrial Highway” sino al piccolo villaggio di Rachel. Dal centro del paesino parte sulla sinistra una strada che si addentra nella zona proibita. Io non ci ho provato ma anche qui si fa poca strada.
Uno dei militari mi ha detto, non so quanto scherzosamente, che se si ha la sfortuna di non incappare in una ronda e si riesce ad entrare……. allora si che i guai diventano seri.
A parte tutto e’ un viaggio stupendo, il paesaggio dei piu’ selvaggi che ci possano essere, tutto deserto collinoso coperto da bassi cespugli, verdi d’inverno e secchi d’estate. Forse Marte e’ cosi’ visto che i marziani hanno scelto di atterrarci.
Ci sono mille modi di combinare guai a casa nostra, e’ inutile cercarne anche fuori.
La Route 66 e’ una strada o meglio era una strada perche’ ormai da oltre mezzo secolo e’ stata cancellata dalle mappe stradali del continente americano. Route 66, gia’ il nome e’ qualcosa di magico, ha sempre significato ”andare in qualche posto” non semplicemente spostarsi.
La US Route 66 inizia dal centro di Chicago nel Grant Park e dopo 2.400 miglia attraverso tre fusi orari e otto stati – Illinois, Missuri, Kansas, Oklahoma, Texas, New Mexico, Arizona e California termina a Los Angeles esattamente all’incrocio del Santa Monica Boulevard con Ocean Avenue. Si puo’ dire che inizia sulle sponde del lago Michigan e termina sulle spiagge dell’Oceano Pacifico ed e’ stata una delle prime strade pavimentate a collegare l’Est con l’Ovest del Continente Americano.
Naturalmente si puo’ percorrere la Route 66 in entrambe le direzioni, ma viaggiare da Est ad Ovest e’ il modo piu’ naturale ed entusiasmante, dal freddo e dalle nebbie dei Grandi Laghi verso il sole della California. Si parte dal centro di Chicago e si arriva sul molo di Santa Monica, questo e’ il modo giusto di affrontare la Route 66. Nessuno vieta di percorrerne solo alcuni tratti, ma non e’ la stessa cosa. La Mother Road non e’ fatta di pezzi, e’ una entita’ unica indivisibile. Ognuno comunque e’ libero di sbagliare come vuole. Imparerete presto che le regole sulla Route 66 sono sempre personali e la trasgressione e’ la norma.
Non commettete l’errore di correre o di cedere alla tentazione delle Interstate, 2.400 miglia sono tante ma possono diventare 3 giorni di noia o 10 – 15 di gioia e sorprese. Gustate tutto cio’ che la 66 ha da offrire e all’arrivo vi sembrera’ sempre di aver fatto troppo presto. Siate Viaggiatori non “turisti mordi e fuggi”, fermatevi spesso e raramente una sosta sara’ stata una perdita di tempo.
Turista e Viaggiatore, i due termini non sono sinonimi ma nemmeno contrari, si tratta di due modi diversi di concepire e vivere il viaggio. Non sono pero’ due compartimenti stagni, ognuno di noi puo’ essere l’uno o l’altro o anche una delle infinite sfumature che ci stanno in mezzo a seconda dei casi. E nemmeno si puo’ farne una graduatoria di merito, ognuno deve essere se stesso purche’ ne prenda coscienza e non si finga il contrario con il risultato di non divertirsi. Ma vediamo di approfondire meglio il tema escludendo gli amanti dei villaggi turistici, questi non viaggiano, fanno una vacanza magari bella, rilassante, divertente ma niente a che vedere con il viaggio. Fanno escursioni e poi tornano a casa o poco piu’.
Nossignori, non siamo una Agenzia travestita, qui non si vende e non si compra niente, cerchiamo solo di aiutarvi nell’organizzare il VOSTRO viaggio sfruttando l’esperienza ormai pluridecennale acquisita lungo la Mother Road.
Lasciamo volentieri che i seri professionisti (qualcuno c’e’ ancora….) si occupino dei problemi burocratici e organizzativi.Sul Web potete anche fare da soli
Se non volete fare questa fine, preparate il viaggio con criterio e con buon anticipo.
Ecco un tipico itinerario, ognuno faccia come vuole, per carita’, ma cosi’ funziona !Per completare il percorso da Chicago a Los Angeles cercando di vedere (e capire) quello che si attraversa ci vogliono almeno due settimane facendo anche alcune doverose deviazioni. Se uno ha lo spirito dell’autotrasportatore, con tutta la simpatia per la categoria, puo’ anche metterci 4 giorni ma nessuno lo paghera’ all’arrivo e si sara’ giocato l’amicizia dei compagni di viaggio.