13-7-11, MONUMENT VALLEY (Nazione Navajo): OLEOGRAFIA SEMPREVERDE
La MONUMENT VALLEY, ad essere rigorosi, non è sulla 66. E – a mia domanda – Linus un mese fa mi scrisse di non mettere troppa carne al fuoco, la destinazione meritava altri pellegrinaggi.
Li merita, caro Linus, ora lo so. Ma ciò nonostante spezzo una lancia (Navajo) a favore della deviazione (“side trip”, dicono lì). Tutto sommato da Flagstaff (che può riservare una piacevole sosta serale; linda, movimentata, percorsa dall’allegria tipica delle basi di partenza per le spedizioni) ci vogliono non più di due ore e ½; e dalla Monument Valley è agevole raggiungere il Grand Canyon e, perchè no, Las Vegas; tornando poi sulla 66 a sole poche miglia da dove l’avevamo abbandonata.
Il giro poi può essere contenuto nella mezza giornata, a meno che non si voglia trattenersi la sera a guardare sotto le stelle, sul ciglio della valle, I Cavalieri del Nordovest di Ford, che proiettano ogni sera al lodge The View, che domina il paesaggio sottostante. All’interno della valle i Navajos (pronunciati Nàvajos) hanno cavalli con cui si possono fare bei giri, solo un po’ più cari che qui.
L’esperienza della Monument Valley sfida qualunque oleografia cinefila, anzi ne viene rafforzata.