30 giugno, JOLIET (Illinois)
30 giugno, JOLIET (Illinois)
28 Giugno 2011.
Chicago, porta della Route66 – La scultura “Cloud Gate” (la
chiamano “the Bean”) di Anish Kapoor al Millenium Park.
E’ intelligente, spettacolare, di straordinario e furbissimo
richiamo.
Mario Conti
La storia dei blue jeans – Jacob Davis e Levi Strauss
A metà Ottocento Levi Strauss è proprietario dell’omonima azienda di tessuti, la Levi Strauss & Co. Levi è solito fare il venditore ambulante per i lavoratori nelle miniere, trasportando la propria mercanzia su un carro e vendendo ai minatori un nuovo tipo di indumento pratico e di basso costo, oggi noto come salopette.
Per produrla usa la tela cosiddetta “de Nîmes” fatta di un robusto cotone originariamente proveniente dalla omonima città nel sud della Francai da cui deriverà poi il marchio “Denim” ed il colore e’ il “Blu di Genova” storpiato in Blue Jean. Non e’ un prodotto nuovo ma già largamente usato dai portuali genovesi da almeno un paio di secoli per la sua robustezza e praticità.
Invece Jacob Davis, un sarto di origini lettoni, un giorno vede entrare nel suo negozio una cliente con in mano un paio di pantaloni davvero malridotti, appartenenti al suo grasso marito. Jacob ha l’intuizione di rinforzare le cuciture con piccoli rivetti (giunti metalllici) per fissare meglio le tasche e rendere l’indumento più resistente.
Il suo banale esperimento funziona ed ha successo cosi’ si rivolge a Levi Strauss di San Francisco per registrare il brevetto di questa sua invenzione condividendone i costi. Il brevetto del blue jeans è stato depositato con il marchio Davis e Levi Strauss & Company il 20 maggio del 1873 e riguarda appunto l’uso di rivetti metallici di rinforzo nelle cuciture. La stoffa ed i rinforzi metallici resero l’indumento praticamente indistruttibile.
E’ un successo planetario che ancora oggi non accenna a tramontare.
Linus